Kleist
Stefan Zweig
Kleist
Di Kleist esistono a malapena un paio di ritratti, ma chi lo aveva conosciuto personalmente lo descriveva così: insignificante, chiuso, straordinariamente poco appariscente in tutta la sua persona, come nel volto. Se nella sua opera poetica fu limpido e luminoso, la sua vita fu al contrario eccessiva e contraddittoria sotto ogni aspetto: troppo sangue e troppo intelletto, troppa veemenza e troppa disciplina, troppa avidità e troppo senso etico. Fu tormentato dall’impotenza sessuale, da passioni sempre titaniche, da un’idea sempre irrealizzata di se stesso e da un’ambizione senza confini. Fino a quando, trentaquattrenne, si sparò una pallottola in testa. Questo nitido ritratto che ne fa Stefan Zweig fu pubblicato nel 1925 all’interno del volume La lotta col demone (Hölderlin, Kleist, Nietzsche)
Stefan Zweig
(Vienna, 1881 – Petrópolis, 1942) È stato uno degli scrittori più popolari del primo Novecento. Nel 1934, dopo che le sue opere furono bruciate nei roghi nazisti, lasciò l’Austria per trasferirsi a Londra, poi a New York e infine a Petrópolis. Per Castelvecchi, che sta curando la riedizione dei suoi lavori, sono già apparse, tra le altre, le biografie Balzac, Maria Antonietta, Dostoevskij, Casanova, Freud e Cicerone.
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