L’ insostenibile pesantezza dello spreco alimentare
Andrea Segrè
L’ insostenibile pesantezza dello spreco alimentare. Dallo spreco zero alla dieta mediterranea
In un mondo alimentare in cui sono enormi le differenze di accesso e distribuzione degli alimenti, con impatti negativi non solo sulla salute e sull’economia ma anche sull’ambiente, la strada verso un sistema equo e sostenibile passa anche per la scelta degli alimenti che consumiamo, riguarda l’utilizzo delle risorse naturali impiegate per produrli e attraversa tutto il sistema agroalimentare che porta il cibo fino a noi o… direttamente nel bidone della spazzatura. Il patto degli italiani col cibo è forse una delle conquiste più significative del lockdown della primavera 2020 e dei mesi invernali di distanziamento: si spreca ancora, ma in quantità minori. Tuttavia, oggi che le disparità alimentari mondiali sono aumentate come conseguenza dell’emergenza pandemica e sono destinate a peggiorare a causa del conflitto fra Russia e Ucraina, è quanto mai importante prendere coscienza dei metodi di approvvigionamento e consumo alimentare che ognuno di noi può praticare per impegnarsi nel concreto.
ANDREA SEGRÈ
Professore di Politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna, studia e applica i fondamenti dell’ecologia economica, circolare e sostenibile. Fondatore di Last Minute Market, impresa sociale e spin off accademico, ideatore della campagna Spreco Zero, direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International dedicato all’analisi dei comportamenti alimentari a livello globale, è autore di Il gusto per le cose giuste. Lettera alla generazione Z (Mondadori, 2017), Il metodo spreco zero (Rizzoli, 2019) e Le parole del nostro tempo (con il cardinale Matteo Zuppi – EDB, 2020).
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