La doppia appartenenza. Scritti su Israele, il sionismo e la diaspora
Rachel Bespaloff
La doppia appartenenza. Scritti su Israele, il sionismo e la diaspora
Prefazione di Monique Jutrin
«Nessun ebreo, oggigiorno, può ignorare che in qualsiasi luogo, a qualsiasi ora, può capitargli il peggio». È il 1938 e Rachel Bespaloff ingaggia un’accesa controversia sulla questione ebraica con lo storico Daniel Halévy, per denunciare l’indifferenza di intellettuali, cristiani e nazioni europee rispetto alle empietà compiute dai nazisti. La vis polemica di questa straordinaria filosofa, che assume il tono sferzante di una profetessa biblica, si trasforma in occasione per una sottile riflessione sul destino del popolo ebraico. In esilio in America, Bespaloff torna su tali questioni in un saggio del 1943 in cui rivendica un nazionalismo non xenofobo: Israele è chiamata a incarnare una nazione che non si fondi sulla volontà di potenza e sull’ideologia delle identità muscolari. Saprà essere all’altezza di questa sfida?
RACHEL BESPALOFF
(Nova Zagora, 1895 – South Hadley, 1949)
Nata da una famiglia ebrea di origini ucraine, cresce a Ginevra, dove studia danza e musica al Conservatorio. A vent’anni si trasferisce a Parigi, e qui insegna euritmica all’Opéra Garnier. A partire dagli anni Trenta avvia un dialogo epistolare con alcuni fra i maggiori intellettuali della sua epoca: Gabriel Marcel, padre Gaston Fessard, Benjamin Fondane e Jean Wahl. Nel 1942 è costretta a emigrare a New York per via del nazismo. Insegna Letteratura francese al Mount Holyoke College, in Massachusetts. Il 6 aprile 1949 si toglie la vita. Castelvecchi sta pubblicando la prima edizione mondiale delle sue opere, di cui sono già usciti i primi due volumi: L’eternità nell’istante. Gli anni francesi (1932-1942) e La sfida della libertà. Gli anni americani (1943-1949).
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Prefazione | Monique Jutrin |