La libertà
Zygmunt Bauman
La libertà
Più che un’idea o un postulato, la libertà viene considerata, in questo saggio di Zygmunt Bauman, nella sua forma di relazione sociale. Come sostiene il sociologo polacco, la tendenza della società moderna è quella di individualizzare i suoi membri in attori che agiscano spinti da motivazioni personali e che si ritengano responsabili delle proprie azioni: di conseguenza la sociologia deve saper vedere, nella libertà della natura umana, un assunto più che un oggetto di ricerca. Partendo da questa tendenza, Bauman sostiene che nella società attuale il progresso ha aumentato le potenzialità di scelta dell’uomo, ma lo ha ingabbiato in una concezione individualista dell’esistenza umana, rendendolo prigioniero del consumismo. Che cos’è dunque la libertà e cosa significa essere liberi?
Zygmunt Bauman (Pozna?, 1925 – Leeds, 2017)
Sociologo e filosofo polacco di origine ebraica, dopo l’invasione nazista si rifugiò in Unione Sovietica, da cui dovette emigrare di nuovo per via delle purghe antisemite. Dal 1971 al 1990 ha insegnato Sociologia all’Università di Leeds. Nella sua vasta produzione ha sviluppato soprattutto il rapporto fra modernità e totalitarismo (in particolare la Shoah) e fra moderno e postmoderno, coniando il nuovo concetto di società liquida. Castelvecchi ha già pubblicato Scrivere il futuro (2016), Meglio essere felici (2017); nel 2018: Di nuovo soli. Un’etica in cerca di certezze, Le nuove povertà, Socialismo. Utopia attiva, La vita in frammenti. La morale senza etica del nostro tempo, Città di paure, città di speranze, Gli si diceva… Varsavia, 1968, e nel 2019: Il ritorno dell’estraneo.
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