La persona è sacra?
Simone Weil
La persona è sacra?
Scritto durante l’esilio londinese, il saggio muove da una riflessione critica sulla parola “persona” che aveva fondato la corrente del personalismo di Emmanuel Mounier. Il testo è però molto più che l’espressione di una rivendicazione semantica: è una luminosa meditazione filosofica sulla nozione di “diritto”, di “democrazia”, di “giustizia”, di “male” e di “bellezza”. Weil riflette sul fondo nascosto, impersonale, di ciascuno di noi, da cui risale la domanda: «Perché mi si fa del male?», l’unica in grado di dare fondamento al rispetto dovuto a ogni essere umano e alla sua esigenza di giustizia. Il «grido muto» che riaffiora in queste pagine, nella sua semplice immediatezza, smantella i cardini dell’intera riflessione politica dell’Occidente: il primato dei diritti individuali, il culto delle idee astratte, il predominio del linguaggio razionale su qualsiasi altro.
Simone Weil
(Parigi, 1909 – Ashford, 1943) Di famiglia ebraica, dopo essersi laureata in Filosofia all’École Normale Supérieure, insegna fra il 1931 e il 1938 nei licei di varie città di provincia. Nel 1934 abbandona l’insegnamento per lavorare nelle officine Renault come operaia. Comunista antistalinista, partecipa alla guerra civile spagnola. L’inizio delle persecuzioni naziste la spinge a emigrare in Inghilterra, dove milita a fianco delle autorità in esilio della resistenza francese. Affetta da tubercolosi, muore nel sanatorio di Ashford all’età di 34 anni.
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