La regina Vittoria
Lytton Strachey
La regina Vittoria
Il regno di Vittoria coincise con il massimo splendore dell’Impero Britannico, gli anni della Rivoluzione Industriale e della Grande Esposizione. Un’epoca attraversata da profondi cambiamenti, ma al tempo stesso segnata dal ritorno di una morale rigida, di cui la famiglia reale inglese era l’esempio e l’emblema. In questo libro Lytton Strachey ricostruisce la vita della sovrana, dagli entusiasmi e turbamenti dell’adolescenza alle tenerezze della vita coniugale, al dolore sordo della vedovanza. Senza sentimentalismi, ma con garbata ironia, l’autore descrive le virtù e le debolezze di una donna. Intorno alla regina ruotano i protagonisti della politica della nazione: l’amato principe Alberto, William Gladstone, Benjamin Disraeli, Henry John Palmerston e John Russell. Scritto nel 1921, La regina Vittoria ha segnato una svolta nel genere biografico ed è valso a Strachey il premio letterario James Tait Black Memorial.
LYTTON STRACHEY
(Londra, 1880 – Hungerford, Berkshire, 1932)
Scrittore, critico letterario e saggista britannico, membro del circolo di Bloomsbury a fianco di Maynard Keynes e Virginia Woolf, è considerato l’iniziatore di una nuova forma di biografia in cui l’intuizione psicologica e l’empatia sono combinati con arguzia e irriverenza. Tra le sue opere, Eminenti vittoriani, Elisabetta e il conte di Essex, Voltaire, tutte pubblicate da Castelvecchi.
Scrittore, critico letterario e saggista britannico, membro del circolo di Bloomsbury a fianco di Maynard Keynes e Virginia Woolf, è considerato l’iniziatore di una nuova forma di biografia in cui l’intuizione psicologica e l’empatia sono combinati con arguzia e irriverenza. Tra le sue opere, Eminenti vittoriani, Elisabetta e il conte di Essex, Voltaire, tutte pubblicate da Castelvecchi.
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