La scienza impareggiabile
Ivan Cavicchi
La scienza impareggiabile. Medicina, medici, malati
La pandemia ha scosso le fondamenta della sanità e amplificato una crisi che ormai non può più essere ignorata: l’intero impianto concettuale della medicina come scienza della natura non aderisce più ai bisogni estesi della società e all’esigenza ormai insopprimibile per il cittadino di avere un altro genere di relazione con il sapere scientifico. Se è stato storicamente e politicamente giusto riformare anni fa il sistema sanitario – sostiene Ivan Cavicchi -, è stato un grave errore non riconsiderare allo stesso tempo anche tutti i “moduli” interni della medicina ippocratica-positivista. Analizzando le fratture e le contraddizioni tra il complesso sistema di regole e principi della scienza medica e la realtà del malato, Cavicchi suggerisce così una proposta di rinnovamento: non saranno più i cittadini a doversi adeguare alle difficoltà della medicina, ma andrà chiesto alle università, alle società scientifiche e agli ordini professionali di adattare il vecchio impianto concettuale ai cambiamenti del nostro tempo. Solo a quel punto la medicina potrà definirsi una scienza impareggiabile: in virtù della sua natura estesa, eterogenea, multiforme, e diventando una “medicina della scelta”, potrà definire nuovi modi di operare dai quali ripartire per far recuperare ai cittadini la fiducia perduta.
Prefazione di Filippo Anelli.
IVAN CAVICCHI
Filosofo della medicina, sociologo e antropologo, insegna Logica e Filosofia della Scienza all’Università Tor Vergata di Roma. Da anni si occupa di politiche sanitarie, e per i suoi studi ha ricevuto la laurea honoris causa in Medicina e Chirurgia dall’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti. Blogger del «Fatto Quotidiano» ed editorialista del «manifesto» e di quotidianosanità.it, per Castelvecchi ha pubblicato La sinistra e la sanità. Da Bindi a Speranza e in mezzo una pandemia (2021).
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