La verità della vita

 

LEV NIKOLAEVIC TOLSTOJ

La verità della vita

Pubblicata per la prima volta nel 1902 sulla rivista francese «Cahiers de la Quinzaine», La verità della vita è una lettera veemente e perentoria in cui Tolstoj si scaglia contro lo stato dell’arte della sua epoca. Perché l’arte ha completamente smarrito la sua funzione etica, è ormai distaccata dal popolo ed è ridotta a una sorta di gioco fatuo, appannaggio di poche élite. È necessario e improrogabile, quindi, che recuperi la sua funzione originaria e che si leghi all’esistenza di coloro che soffrono. In difesa di Tolstoj – osteggiato in Francia dai rivoluzionari e dagli anticlericali – intervennero Romain Rolland, sostenendo l’importanza per l’arte di ritrovare le sue radici nella terra e rappresentare il popolo, e Charles Péguy, che appoggiò in particolare le posizioni del Tolstoj cristiano, pacifista e antimilitarista. La lettera di Tolstoj, dura e appassionata come sono i testi dei suoi ultimi anni, è qui pubblicata per la prima volta in italiano.


LEV NIKOLAEVIC TOLSTOJ (Jasnaja Poljana, 1828 – Astapovo, 1910)

Romanziere fra i più amati della letteratura mondiale, è stato un convinto antimilitarista e promulgatore di un cristianesimo anarchico e pacifista – posizioni che gli valsero la scomunica del Santo Sinodo nel 1901. La guerra di Crimea, in cui combatté da giovane, ha lasciato una traccia profonda in Racconti di Sebastopoli (1855-56), La tempesta di neve (1856) e I due ussari (1856). La tensione spirituale e il ruolo del popolo e dell’individuo nei grandi avvenimenti storici animano le sue più grandi opere Guerra e Pace (1869), Anna Karenina (1877), La morte di Ivan Il’i? (1886) e Resurrezione (1899). Sulle forme artistiche è celebre il saggio Che cos’è l’arte? (1897).

Prefazione di Charles Peguy

Introduzione di Romain Rolland

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