La vita consapevole. La mindfulness dopo la mindfulness
Viviamo in mondi di vita esposti a intensi e imprevedibili cambiamenti. “Essere umani” si pone sempre più come il perno di trasformazioni che richiedono capacità di visione e consapevolezza. La mindfulness può essere per ognuno un riferimento essenziale, che tuttavia richiede scelte ponderate. Negli ultimi vent’anni si sono affermate pratiche di mindfulness ispirate alle neuroscienze e orientate alla riduzione dello stress in senso quasi-terapeutico e, allo stesso tempo, sono emerse prospettive innovative nell’ambito sia di tradizioni antiche, sia di insegnamenti attenti alla dimensione “secolare”. Imperniato sulla dottrina buddhista del “non-sé”, La vita consapevole sottolinea la crucialità di aspetti come la sofferenza, l’etica, la “cura”, la mortalità, partendo dall’ipotesi di fondo che, dopo il clamore suscitato da una mindfulness mediatizzata e scientista, sia oggi possibile dare spazio al nostro desiderio di liberazione attraverso pratiche adeguate alla complessità dei mondi di vita e alla profondità degli insegnamenti buddhisti.
MASSIMO TOMASSINI
Attualmente si dedica in totale autonomia alla meditazione e alla riflessione. Nella vita professionale si è occupato di ricerca economico-sociale, apprendimento e sviluppo organizzativo. Ha fatto parte di network di ricerca transnazionale e team dedicati alla formazione e alla consulenza. È stato docente a contratto nelle università di Roma Tre e La Sapienza, e senior research fellow nella University of Warwick (UK). Oltre alle molte pubblicazioni in ambito professionale, ha realizzato diversi articoli sulla mindfulness ed è stato curatore di La cura della consapevolezza. Teorie e pratiche della mindfulness (Tecniche Nuove, 2012).
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