La vita stessa è già tanto in questi giorni
Stefan e Lotte Zweig
La vita stessa è già tanto in questi giorni. Ultime lettere dall’esilio americano
Dal loro esilio in America del Sud Stefan Zweig e la seconda moglie Lotte intrattennero una fitta corrispondenza, in particolare con la famiglia di lei rimasta a Londra. Da queste lettere, pubblicate qui per la prima volta, emerge un volto inedito del grande scrittore austriaco nei suoi ultimi anni di vita: intime e familiari, pervase dal senso di disperazione per il futuro e di alienazione dalla realtà presente, dalla nostalgia per il “mondo di ieri” e dall’incapacità di riconoscersi in un mondo che sarebbe uscito profondamente mutato dall’immane conflitto mondiale, queste lettere gettano una nuova luce sugli anni sudamericani degli Zweig e sul loro ultimo, tragico atto.
STEFAN ZWEIG (Vienna, 1881 – Petrópolis, 1942)
Cresciuto in una famiglia della borghesia ebraica viennese, è stato uno degli scrittori più popolari del Novecento e un maestro della biografia letteraria. Nel 1933 le sue opere furono bruciate nei roghi nazisti e nell’ottobre dello stesso anno fu costretto a lasciare l’Austria per Londra, New York e infine il Brasile, dove si suicidò insieme a Lotte. Castelvecchi ha pubblicato diverse sue opere, tra cui ricordiamo Balzac. Il romanzo della sua vita, Dostoevskij, Maria Antonietta (2013), Erasmo, Casanova, Freud, Stendhal, Verlaine (2015) e Kleist (2016).
LOTTE ZWEIG (Katowice, 1908 – Petrópolis, 1942)
Nata Charlotte Elisabeth Altmann, apparteneva a una famiglia di commercianti della media borghesia. Subito dopo che Hitler ottenne il potere in Germania, Lotte si trasferì a Londra e fu qui che, nel 1934, venne assunta da Stefan Zweig come segretaria. Nel 1939 i due si sposarono e l’anno successivo lasciarono la loro casa di Bath e partirono per le Americhe.
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