Lettere a chi se ne va
Chiara Esposito
Lettere a chi se ne va
Ci sono mari, ospedali e strade a dividere. E aeroporti, stazioni e spiagge dove fermarsi e radunare le parole migliori per salutare chi se ne va. Giri di boa e caselli da attraversare per sancire un addio. Perché non c’è nulla che possa salvarci di più che lasciar andare quegli affetti consunti dal tempo e inquinati da aspettative irreali. Non c’è nulla che possa restituirci la parte più autentica di noi se non la consapevolezza che trattenere quella mano, e troppe speranze, significherà farci perdere persino noi stessi. Che non sia nell’addio che si rimane più stabilmente insieme?
I destinatari di questi racconti-lettere se ne stanno andando o, almeno, minacciano di farlo. È una corrispondenza nella quale ogni voce fa i conti con le proprie manchevolezze. Le parole che trovano la strada per emergere ripercorrono storie di amore e di sesso, di fughe e di perdite,
di rapporti incrinati da paure e silenzi tra amanti ma non solo, anche tra genitori e figli, tra fratelli e tra amici. Milano, Roma, Giove, Berlino e l’Inghilterra: le traiettorie disegnate da quello che sembra più uno spostarsi inquieto che la possibilità di raggiungere orizzonti nuovi. È un mondo friabile sempre a un passo da una caduta rovinosa quello costruito da Chiara Esposito con una lingua commovente e precisa. Un universo che si accartoccia e si involve, striscia ma poi finalmente s’invola.
CHIARA ESPOSITO
Nata a Roma nel 1998, studia Medicina e questo è il suo primo libro.
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