L’idealismo illiberale del giovane Marx

 

Guido Alimena
L’idealismo illiberale del giovane Marx
Il sistema del 1837 e la parte nascosta

Prefazione di Roberto Finelli

Un ruolo decisivo per lo sviluppo intellettuale di Karl Marx spetta ai suoi studi giusfilosofici condotti durante il primo semestre universitario berlinese, di cui egli fornisce una scarna descrizione nella lettera al padre del 10 novembre 1837. Essi sfociarono in un lavoro faticoso, antihegeliano e persino molto distante dalle posizioni che contraddistinguono il periodo delle sue opere giovanili, collocato da Althusser tra il 1840 e il 1844 – suddiviso dal filosofo francese nel momento razionalista-liberale e nel momento razionalista-comunitario. Prima di questa fase, dunque, ve ne è un’altra ugualmente importante, anch’essa razionalista, ma nient’affatto liberale, né comunitaria. Chiaro in tal senso è ciò che rimane di quel lavoro giusfilosofico – fino a oggi mai analizzato in modo approfondito –, totalmente ripudiato dallo stesso Marx dopo averne scoperto le forme illusorie e i contenuti illiberali.

GUIDO ALIMENA
Avvocato civilista e cultore della materia presso la cattedra di Filosofia Politica del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma «La Sapienza». Ha pubblicato vari saggi dedicati al giusrazionalismo tedesco e alla filosofia kantiana, con specifico riguardo al diritto naturale di famiglia.

 

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