L’invisibile è reale
WALTER DE MARIA
A cura di Paolo Martore
L’invisibile è reale
Walter De Maria è una figura cardine all’incrocio tra Minimalismo, arte concettuale e Land art. Esordisce giovanissimo a San Francisco suonando la batteria in gruppi jazz, rock e d’avanguardia; quindi studia pittura e nel 1960 si trasferisce a New York, dove si dedica alla scultura. Nel corso degli anni Sessanta avvia la sua ricerca di Land art e crea monumentali opere nel deserto; in Europa progetta interventi su scala urbana e nel 1968 invade di terra una galleria d’arte a Monaco. I suoi lavori hanno la capacità di forzare i limiti delle categorie estetiche tradizionali, sollecitando lo spettatore a riflettere sul legame tra percezione e cognizione, presenza e assenza. In questa lunga intervista rilasciata nel 1972 agli Archives of American Art – una rara testimonianza diretta – De Maria ripercorre la propria storia e racconta gli anni più fecondi della sua carriera.
WALTER DE MARIA (Albany, 1935 – Los Angeles, 2013)
Laureato in Storia a Berkeley, è stato musicista e artista, autore di sculture, earthwork e installazioni site-specific. Ha esposto alla Biennale di Venezia (1980 e 2013) e a documenta (1968 e 1977). Numerose sono le mostre personali da lui tenute, tra cui quella al Kunstmuseum di Basilea (1972), al Centre Georges Pompidou di Parigi (1981), al Moderna Museet di Stoccolma (1988), alla Gemäldegalerie di Berlino (1998).
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