Manifesto per una teoria critica femminista
«Perché orientare la Teoria critica verso il femminismo – o viceversa – all’inizio del Ventunesimo secolo?». Estelle Ferrarese, una delle voci più interessanti del femminismo francese, si confronta con i grandi nomi del pensiero critico – Theodor W. Adorno e Max Horkheimer, Axel Honneth e Hartmut Rosa – per denunciare i residui patriarcali della Teoria critica francofortese e, insieme, mettere in questione certi presupposti del femminismo americano di Judith Butler e Nancy Fraser, tra le altre. In totale controtendenza con il pensiero dominante, il Manifesto individua tre grandi temi attorno a cui ripensare una nuova Teoria critica a partire da una prospettiva femminista: la natura, l’emancipazione e i suoi paradossi, lo stile di vita capitalistico. Diventa perciò centrale affrontare la secolare divisione, mai discussa neppure dal femminismo del Novecento, fra mondo naturale, che farebbe capo alle donne, e mondo sociale, che sarebbe invece di pertinenza degli uomini.
ESTELLE FERRARESE
Insegna Filosofia morale e politica all’Università Picardie Jules Verne. È stata visiting professor alla New School for Social Research di New York, fellow della Fondazione Alexander von Humboldt alla Humboldt Universität di Berlino e research fellow presso il Marc Bloch Franco German Center of Social Science Research di Berlino. Ha scritto, tra gli altri, Vulnerability and Critical Theory (2018), La Fragilité du souci des autres. Adorno et le care (2018, di prossima pubblicazione in Italia per Castelvecchi), Éthique et politique de l’espace public. Jürgen Habermas et la discussion (2015). Questo è il suo primo libro tradotto in italiano.
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