Memoria della malinconia
Bruno Pedretti
Memoria della malinconia
A., «letterato maturo di età e di sconfitte», in vacanza su un’isola viene abbandonato dall’amata, la sua Musa. Precipita così in un vortice di stati d’animo e pensieri malinconici, che inizia ad annotare in quaderni che «conoscono solo il lamento». Le cronache e le figure che scandiscono il soggiorno, i piccoli spettacoli e drammi che ne emergono, le parabole del suo amico, maestro di «catarsi romanzata» anche nel lutto che lo ha colpito, le fiabe allusive che A. improvviserà con la nipotina e i suoi amichetti, persino le tragedie collettive che in quei giorni «anneriscono i titoli dei giornali»: ogni evento viene intrappolato nei segni e nelle scene dell’amore che finisce, nelle fantasie, nei comportamenti e nei sogni conturbanti che commemorano l’amata. Tutto si sottomette allo sguardo analogico e maniacale dell’umore saturnino, tutto obbedisce al «teatro malinconico».
BRUNO PEDRETTI
Vive a Milano. Scrittore e saggista, è da anni docente presso l’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana, a Mendrisio. Autore di saggi su arti, architettura ed estetica, ha curato numerose mostre. Fra i suoi romanzi ricordiamo Charlotte. La morte e la fanciulla (1998, nuova ed. 2015), Patmos (2008), La sinfonia delle cose mute (2012). Nel 2020 Castelvecchi ha pubblicato Il morbo della parola. Una tragedia.
Collana | |
---|---|
Autori | |
Pagine | |
Data Pubblicazione | |
Prezzo |