Nel nome della madre e del figlio
Besnik Mustafaj
Nel nome della madre e del figlio
La compagna S. ha imparato presto a temere gli edifici del potere, a considerare certe porte chiuse un pericolo. Tutto comincia in un cortile, con una chiamata inattesa: lei, giovane figlia del popolo di Albania, ignora perché il Partito le abbia chiesto di realizzare un paio di scarpe, «tra le più belle mai viste», per un individuo sconosciuto. Un lavoro che tante avrebbero potuto svolgere. Eppure, tra tutte le malissore, il Primo Segretario ha convocato una donna poco istruita, timorosa, che subito – e non saprebbe neanche dire perché – sente la propria vita incrinarsi. Da quel giorno, quelli sono per lei luoghi da evitare come si evitano le malattie contagiose, stanze in cui si entra interi e si esce svuotati. Anche quando suo figlio diventerà ministro, continuerà a temerle più di ogni altra cosa. Ha custodito per trent’anni una storia, col fiato sospeso, come sott’acqua. Ora, tocca a lui darle voce. Le parole che scrive sono le sue, ma il battito che le muove viene da lontano. Nel nome della madre e del figlio è un viaggio nelle zone d’ombra della memoria, nei traumi che attraversano le generazioni, in una eredità tramandata col silenzio e nella voce ostinata di chi, nonostante tutto, sceglie di raccontare.
Besnik Mustafaj
Per Castelvecchi ha già pubblicato Albania. Tra crimini e miraggi (2019) e Piccola saga carceraria (2018). Nel nome della madre e del figlio è stato premiato nel 2019 come miglior libro dell’anno dall’Associazione degli Editori Albanesi ed è di prossima pubblicazione in Francia. È uno dei fondatori del Partito Democratico Albanese, con cui fu eletto in Parlamento nelle libere elezioni del 1991. È stato ministro degli Esteri e il primo ambasciatore albanese a Parigi dell’era postcomunista. Presidente del Forum di Albania per l’Alleanza delle Civiltà, nel 2009 si è ritirato dalla vita politica per dedicarsi alla scrittura.
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