Niente è come prima
Alfonso Berardinelli
Niente è come prima
A cura di Marianna Comitangelo e Giacomo Pontremoli
«Teniamoci le nostre imperfezioni, i nostri dubbi, i nostri discutibili desideri e i nostri dolorosi rimorsi per gli errori fatti. Lasciamo la perfezione e l’infallibilità alle macchine, che umane certo non sono». Con l’avvento dell’intelligenza artificiale, niente è più come prima. Dalle arti alle scienze, dalla comunicazione alla politica: tutte le categorie usate finora per descrivere e giudicare la realtà stanno cambiando. Già nel Novecento, autori come Kraus, Ortega y Gasset, Pasolini, Orwell e Adorno avevano profetizzato quanto sta accadendo. Tuttavia, i loro eredi oggi scarseggiano: la critica culturale è quasi scomparsa, ridotta a bene di consumo rapido o a pratica burocratica. Raccogliendo articoli e saggi scritti negli ultimi anni, Alfonso Berardinelli, con lo stile pungente che lo caratterizza, riflette sul declino della nostra cultura, discutendo di cinema e Calvino, Sanremo e geopolitica, denunciando l’inarrestabile americanizzazione dei costumi e la crisi della letteratura italiana contemporanea, a partire dai più recenti casi editoriali.
ALFONSO BERARDINELLI
Saggista e critico, collabora con «Il Foglio», «Avvenire» e «Il Sole 24 Ore». Con Castelvecchi ha pubblicato Il pubblico della poesia (2015) e Cactus (2018). Tra i suoi libri più recenti: Un secolo dentro l’altro. Dal Duemila al Novecento (il Saggiatore, 2022), Antinomie. Letteratura, intellettuali, idee (Inschibboleth, 2023) e L’ultimo secolo di poesia italiana. Testi e ritratti (Quodlibet, 2023).
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