O Dante! Un poema per il 2000
Giorgio Manacorda
O Dante! Un poema per il 2000
Nel leggere e rileggere la “Commedia” dantesca Giorgio Manacorda si è trovato, quasi automaticamente, a riviverne il movimento, immettendone versi, situazioni, personaggi, ragionamenti, entro la propria voce personale di poeta. E ha scritto questo «poema impossibile», che muove a ritroso dal “Paradiso” al “Purgatorio” all'”Inferno”, rivolgendosi a Dante dalla distanza del proprio e del nostro essere così “dopo”, così “tardi”, così “minori”. È un insistente corpo a corpo col grande poema, che si appropria delle sue forme e torsioni linguistiche, delle sue memorabili pronunce, in un gioco di luci e di ombre, di splendori e di orrori. Dialogando con Dante, in un nesso di audacia e umiltà, di ironia e di meraviglia, nella coscienza della sua incommensurabile distanza, Manacorda viene a interrogare se stesso e tutti noi, ciò che resta e ci resta: percorre e misura i limiti del nostro mondo, tra lacerazioni, speranze, ansie, desideri, equivoci, errori, illusioni, metamorfosi, derive: rovesciando l’ascesa dantesca in un brulicante precipitare.
GIORGIO MANACORDA
Giorgio Manacorda ha insegnato letteratura tedesca all’Università della Calabria e all’Università della Tuscia. Ha scritto vari saggi su autori di lingua tedesca (da Goethe a Heiner Müller passando per Hofmannsthal, Roth, Kafka, Bachmann e altri) e si è occupato di poesia italiana contemporanea. Il suo libro più recente è Scrivo per te, mia amata e altre poesie (1974-2007), Scheiwiller 2009. Il corridoio di legno (Voland 2012) è il suo primo romanzo.
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