Operazione Bologna 1975-1980: l’inarrestabile onda della strategia della tensione
Antonella Beccaria, Cinzia Venturoli
Operazione Bologna 1975-1980: l’inarrestabile onda della strategia della tensione
A lungo si è creduto che la strategia della tensione si fosse conclusa a ridosso della metà degli anni Settanta. Le ultime inchieste giudiziarie, culminate nel processo ai mandanti celebrato a Bologna, certificano che quell’ipotesi è sbagliata. Tra il 1975 e il 1980 c’è stato un crescendo di violenza che non è l’esito di un progetto concepito e attuato unicamente dalla generazione più giovane di terroristi di estrema destra. La documentazione più recente dimostra infatti la regia delle organizzazioni neofasciste della vecchia guardia, legate a piani geopolitici orchestrati dalla loggia P2. Uno scenario di trame oscure che «scavallò la metà degli anni Settanta e preparò il più ferale degli attentati che l’Italia repubblicana abbia conosciuto»: la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
ANTONELLA BECCARIA
Giornalista, saggista e audiodocumentarista, ha lavorato a produzioni per Rai 1, Rai 3, Rai Radio 3, Sky e Crime+Investigation. Si occupa di terrorismo, strategia della tensione e criminalità organizzata. Tra i suoi libri più recenti, pubblicati per PaperFirst, ricordiamo: I soldi della P2 (con F. Repici e M. Vaudano, 2021), Dossier Bologna (2020) e Piazza Fontana. I colpevoli (2019).
CINZIA VENTUROLI
Professoressa a contratto al dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna, si è occupata di storia della Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza e del dopoguerra, di storia di genere e di didattica della storia. Da molti anni lavora sulla storia italiana degli anni Settanta, con particolare attenzione ai movimenti politici, ai terrorismi e al rapporto fra storia e memoria. Per Castelvecchi ha pubblicato Storia di una bomba (2020).
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