Per la storia dell’evoluzione dell’individuo
Gustav Landauer
Per la storia dell’evoluzione dell’individuo
A cura di Francesco Ferrari
Scritto tra il novembre 1895 e il febbraio 1896, questo saggio prende le mosse da una feconda analogia fra i termini atomo e individuo. Entrambi, considerati nel loro significato letterale, designano l’indivisibile. Landauer è fortemente critico nei confronti di una indivisibilità supposta come insuperabile. Secondo il grande teorico dell’anarchismo tedesco, infatti, l’individuo – attraversato, costituito, unificato dal principio motore della vita – viene compreso solamente in quanto organismo, e il suo luogo di realizzazione è la comunità. Per questo il senso ultimo dell’anarco-socialismo landaueriano non è l’individuo ma l’individualità nella sua polarità indissociabile di auto¬nomia e relazione; nel pieno dispiegamento di essa, il singolo uomo si ricongiunge a un’umanità comune, di cui si fa, in tal modo, il rappresentante più compiuto e più degno.
GUSTAV LANDAUER
(Karlsruhe 1870 – Stadelheim 1919)
Scrittore, filosofo e uomo politico tedesco, autore di racconti, traduttore di scritti letterari, poetici e politico-filosofici, fu esponente di rilievo dell’anarchismo tedesco grazie agli articoli pubblicati sulla rivista Der Sozialist, di cui fu redattore capo. Dal 1903 sviluppò una visione mistico-filosofica della rivoluzione, che lo contrappose tanto all’idea marxista della dittatura del proletariato, quanto alle tendenze individualisti-che dell’anarchismo. Pacifista convinto, nel 1919 partecipò in Baviera alla Repubblica dei Consigli, dove cercò di attuare le proprie concezioni (in qualità di responsabile dell’Istruzione popolare), finendo ucciso nel corso della repressione.
Scrittore, filosofo e uomo politico tedesco, autore di racconti, traduttore di scritti letterari, poetici e politico-filosofici, fu esponente di rilievo dell’anarchismo tedesco grazie agli articoli pubblicati sulla rivista Der Sozialist, di cui fu redattore capo. Dal 1903 sviluppò una visione mistico-filosofica della rivoluzione, che lo contrappose tanto all’idea marxista della dittatura del proletariato, quanto alle tendenze individualisti-che dell’anarchismo. Pacifista convinto, nel 1919 partecipò in Baviera alla Repubblica dei Consigli, dove cercò di attuare le proprie concezioni (in qualità di responsabile dell’Istruzione popolare), finendo ucciso nel corso della repressione.
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