Racconti francescani
Ivo Andric
Racconti francescani
Pensieri lunghi
Tra il 1923 e il 1954 Andric ha dato alle stampe dieci racconti incentrati sulle vicende di personaggi francescani della Bosnia. Si tratta di storie nate dall’incontro della fantasia dell’autore con una serie di fonti storiche e con le figure di frati realmente vissuti. Si distinguono due cicli, quello di fra Marko e quello di fra Petar, ai quali si aggiungono due racconti che ampliano il microcosmo raffigurato. Sono presenti alcuni dei temi più cari ad Andric (il passato della Bosnia, l’incontro tra Oriente e Occidente, la lotta tra bene e male, la riflessione sulla complessità della natura umana, l’arte e il piacere del narrare) e una vasta gamma di sentimenti e di modalità espressive, tra cui un riso che in alcuni testi fa da contraltare alla dura realtà di altri racconti. Il volume include anche il saggio inedito su San Francesco d’Assisi, testimonianza del profondo interesse di Andric per il fondatore dell’Ordine e per la cultura e la storia italiane.
Ivo Andric
(Travnik, 1892 – Belgrado, 1975) Nato e cresciuto in Bosnia, tra le due guerre mondiali prestò servizio nella diplomazia del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, poi denominato Regno di Jugoslavia; in seguito si stabilì definitivamente a Belgrado, sua città di adozione. La sua attività letteraria, cominciata nel 1911, è incentrata sulla prosa narrativa, ma Andric è anche autore di poesie, di prose liriche e meditative, di saggi e di articoli. È divenuto famoso grazie ai due romanzi-cronache del 1945, La cronaca di Travnik e Il ponte sulla Drina, e ad alcuni racconti sul passato della Bosnia. Nel 1961 è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura.
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