Sardine in piazza
Massimo Arcangeli
Sardine in piazza
Una rivoluzione in scatola?
Un movimento apartitico ma non apolitico, avverso a ogni colore ma tinto ogni volta di tutti i colori possibili. Una rivolta di piazza senza precedenti, che pare suonare come uno sberleffo ed è invece il sintomo di una singolare coesione interindividuale, antileghista e antisovranista fra cittadini convinti di dover disintermediare la politica dai partiti (e dai loro rappresentanti) senza però volerci entrare. E la nettissima impressione che non sarà un fuoco di paglia.
La notte insonne di quattro giovani che decidono di sfidare Matteo Salvini con il primo flash mob “ittico” della storia. Bologna, e poi Modena, Palermo, Genova, Firenze, Napoli, Roma… un travolgente moto di cervelli che, come uno tsunami, centuplica le 6.000 sardine dell’iniziale sogno bolognese di partecipazione e di riscatto. Massimo Arcangeli ricostruisce la genesi del movimento che da mesi sta mobilitando l’Italia e cerca di indagare le ragioni del fenomeno nel contesto più ampio della politica degli ultimi dieci anni.
Linguista, critico letterario e sociologo della comunicazione, insegna all’Università di Cagliari. È garante per l’Italianistica nella Repubblica Slovacca, collabora con la Società Dante Alighieri, l’Istituto della Enciclopedia italiana e molte testate giornalistiche nazionali. Fra i suoi ultimi libri, usciti per Castelvecchi: All’alba di un nuovo Medioevo. Comunicazione e informazione al tempo di internet (2016); Faccia da social. Una radiografia della comunicazione su Facebook (con Valentino Selis, 2017); Il Renziario (2018); Il Salvinario e Una pernacchia vi seppellirà (2019).
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