Scrivere il silenzio. Wittgenstein e il problema del linguaggio
Carlo Sini
Scrivere il silenzio. Wittgenstein e il problema del linguaggio
Scrive Wittgenstein che le proposizioni filosofiche sono illustrazioni del mondo reale e possibile, o immagini logiche degli stati di cose che incontriamo nel mondo. Che cosa accomuna una parola come ‘bastimento’, i suoni della voce che la pronunciano, i tratti di penna della parola scritta, il disegno di un bastimento e la sua immagine nella nostra mente? Su questi enigmi si interroga il Tractatus logico philosophicus, ripercorrendo il problema fondamentale della filosofia: l’identità tra essere e pensiero. Quale immagine contiene il logos, così da rendere efficaci le nostre parole e i nostri pensieri sulla realtà? Sull’enigma dell’immagine si interroga Carlo Sini, prendendo sul serio le metafore wittgensteiniane e proponendo un percorso di «figure del mondo» che si presenta come un ideale abbecedario o testo elementare dei fondamenti primi della filosofia. I lettori sono così sollecitati a una personale lettura interpretativa delle componenti grafiche e iconiche delle tavole che costituiscono il testo, atta a risvegliare in loro l’esercizio del pensiero. Di ciò di cui non si può parlare, concludeva Wittgenstein, bisogna tacere. Il percorso logico-figurativo di questi fogli esibisce un ulteriore e forse più profondo senso di questo motto: ciò che la parola, orlo del linguaggio, non può dire, lo si deve scrivere.
CARLO SINI
Già professore di Filosofia teoretica all’Università Statale di Milano, è membro dell’Accademia dei Lincei e vicepresidente di Mechrí – Laboratorio di Filosofia e Cultura. Studioso del pragmatismo americano e della fenomenologia, si è occupato dei legami tra filosofia e scrittura, con particolare riguardo all’alfabeto greco inteso come forma logica del pensiero occidentale. Negli ultimi anni si è dedicato a un’ampia sistemazione enciclopedica del sapere filosofico. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo Intelligenza artificiale e altri scritti (Jaca Book, 2024) e Il sapere dei segni. Filosofia e semiotica (Rusconi, 2021).
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