Siamo tutti terroristi
Jacopo Storni
Siamo tutti terroristi
La metafora del populismo
Nei telegiornali si parla di immigrazione solo in termini emergenziali. Immigrati significa profughi, rifugiati, delinquenti, terroristi. C’è però un’altra immigrazione, molto più numerosa, di cui nessuno parla. È quella degli immigrati imprenditori, avvocati, medici, ingegneri. Come Fuad, primario somalo; Dédé, avvocatessa togolese al Foro di Milano; Nelu, imprenditore edile romeno che costruisce le case dei vip. C’è un’Italia dove l’integrazione è già realtà: Baranzate, il comune più multietnico; Acquaformosa, dove i profughi salvano il paese dallo spopolamento; Campi Bisenzio, dove cinesi e italiani convivono. Nessuno lo dice, ma l’Italia è già un Paese multiculturale. Questo libro – edizione aggiornata e arricchita de L’Italia siamo noi – è un viaggio nell’Italia meticcia del presente e del futuro, oltre i pregiudizi e i luoghi comuni, tra persone, borghi e città. Ma anche un viaggio alla scoperta, tramite la voce dei protagonisti, delle vere ragioni dell’emigrazione verso l’Europa, spesso conseguenza di un invisibile crimine contro l’umanità, quello delle potenze occidentali ai danni dei popoli più deboli.
Jacopo Storni
Giornalista fiorentino, scrive su Corriere.it, «Corriere Fiorentino» e «Redattore Sociale». Si occupa di tematiche sociali, con attenzione particolare all’immigrazione, cui ha dedicato due libri: Sparategli! Nuovi schiavi d’Italia (2011) e L’Italia siamo noi. Storie di immigrati di successo (Castelvecchi, 2016). Nel 2015 ha vinto il Premio Roberto Ghinetti per il giornalismo d’inchiesta, il Premio Luciano De Majo e ha ottenuto la menzione speciale al Premio Ennio Macconi. Nel 2016 ha vinto la prima edizione del Giornalista sociale dell’anno, promossa da Cesvot, Voltonet e Compagnia delle Opere.
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