Siria. L’ultimo genocidio
Riccardo Cristiano
Siria. L’ultimo genocidio
Così hanno vinto i nemici del dialogo
Nel mondo occidentale è in atto una profonda e costante negazione di quanto sta accadendo in Medio Oriente. Si è negata dapprima la “rivoluzione siriana”, e ora si nega quello che sotto ogni aspetto è il genocidio di un popolo. Un’indifferenza figlia dell’emergenza-terrorismo, dell’ideologia rossobruna che accomuna nell’antiamericanismo le radicalità di destra e sinistra, della “teologia della geopolitica sovietica” secondo cui Mosca e i suoi alleati arabi, nasseriani ma soprattutto baathisti, hanno sempre ragione. Si è arrivati così a non vedere i massacri “genocidiari” di Saddam Hussein e di Hafiz al-Assad in passato e quelli di Bashar al-Assad oggi, dietro i quali si nasconde l’esportazione della rivoluzione iraniana fino alle coste del Mediterraneo, a mezzo della più feroce operazione di pulizia etnica della storia recente. Contro tutto questo si è levata nuovamente profetica la voce di papa Francesco, che con coerenza ha cercato di riaccendere i riflettori su una tragedia che rischia di avere enormi conseguenze non solo sulla geopolitica ma anche sul dialogo interreligioso.
Riccardo Cristiano
Fondatore dell’associazione “Giornalisti amici di padre Paolo Dall’Oglio”, è da sempre attento al Medio Oriente e alle religioni. Inviato, poi vaticanista e coordinatore dell’informazione vaticana del Gr Rai, collabora con «Reset» e con «Vatican Insider »; ha pubblicato per Castelvecchi Medio Oriente senza cristiani? (2014) e Bergoglio, sfida globale (2015). Tra i suoi altri volumi Tra lo scià e Khomeini (2015) e Il giorno dopo la Primavera (2012), scritto con l’intellettuale libanese insignito della Legion d’Onore, Samir Frangieh.
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