Un nero pieno di luce
Vasco Ascolini
A cura di Annalisa Comes
Un nero pieno di luce
Una vita straordinaria, difficile e intensa quella di Vasco Ascolini. Gli anni della guerra, vissuti da sfollato, vicino al campo di Fossoli, in una famiglia di forte tradizione antifascista e comunista; l’incontro, tardivo, con la fotografia, prima da autodidatta poi sotto la guida silenziosa di Stanislao Farri, e poi il teatro. La sua è una storia di incontri, di grandi maestri, di viaggi, di scoperte. Di ombra e di luce. E di nero di luce.
VASCO ASCOLINI (Reggio Emilia, 1937) Le sue opere fotografiche sono conservate nei maggiori musei nazionali e internazionali tra cui il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Metropolitano Museum e il Guggenheim di New York. Nei primi anni Settanta fotografa musei e monumenti, conquistandosi prestigiosi incarichi che lo portano a ritirare templi dell’arte come il Musée Carnavalet, le sculture del Musée Rodin e del Louvre, il Parc de Saint-Cloud, il Parc Royal e i Jardins des Tuileries e l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts. Nel 2000 riceve dal Ministero della Cultura francese la nomina a “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres”.
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