Virgilio, padre dell’Occidente
Theodor Haecker
Virgilio, padre dell’Occidente
Virgilio, padre dell’Occidente, pubblicato nel 1932, non è solo un ritratto profondo e suggestivo del grande poeta latino, ma è anche una testimonianza altissima del valore universale ed eterno della romanità classica, redatta proprio nel momento in cui la Germania sta per piegarsi alle forze oscure del nazionalsocialismo. Nelle parole di Haecker, straordinario teologo convertitosi adulto al cattolicesimo, Virgilio rappresenta il punto di congiunzione tra la Roma pagana e l’Occidente cristiano, cifra incomparabile della continuità tra l’uomo classico e l’uomo della Rivelazione. Contro l’individualismo, a suo avviso imperante nella cultura a lui contemporanea, la voce dello scrittore tedesco si leva a favore dell’affermazione dell’essenza eterna dell’uomo, glorificata nell’opera virgiliana.
THEODOR HAECKER
Scrittore tedesco e traduttore, studioso di Kierkegaard e di John Henry Newman, fu uno dei critici più radicali del Terzo Reich. Fin dal 1923 parlò di Hitler come della “Bestia”. Durante il rogo dei libri del maggio 1933 venne temporaneamente arrestato e dal 1938 gli fu proibito tenere conferenze e pubblicare libri. Il 9 giugno del 1944 la sua casa fu distrutta dalle bombe degli alleati. Morì il 9 aprile del 1945. Castelvecchi ha già pubblicato il suo Diario dei giorni e delle notti (2019).
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