Vita e morte senza miracoli di Celestino VI
Adriana Zarri
Vita e morte senza miracoli di Celestino VI
In un conclave dei giorni nostri viene eletto per «svolta moderata ma anche audace», contro le consuetudini ecclesiastiche, un semplice prete di campagna, simbolo di quella «santità senza aureola» di chi riesce a rintracciare il divino e la sua conseguente meraviglia nelle pieghe più dimesse del quotidiano. È così che si annuncia la rivoluzionaria parabola di Celestino VI, pontefice che – in profetica anche se non totale sintonia con l’operato di papa Francesco, salito al soglio pontificio poco dopo l’uscita del libro – attua le innovazioni attese e reclamate da Adriana Zarri durante tutta la sua militanza teologica ed esistenziale.
ADRIANA ZARRI
(San Lazzaro di Savena, 1919 – Crotte di Strambino, 2010)
Teologa, dal 1975 ha vissuto in campagna scegliendo una vita eremitica, coltivando la terra, allevando animali e scrivendo. Tra le molte opere letterarie e teologiche ricordiamo: La mia voce sa ancora di stelle. Diari 1936-1948 (Einaudi, 2023), È più facile che un cammello… (Lindau, 2022), Un eremo non è un guscio di lumaca (Einaudi, 2016). Per Castelvecchi è uscito Dodici lune (2015). Ha partecipato a trasmissioni televisive fra cui Samarcanda e ha scritto su giornali e riviste, tra cui «il manifesto», «Rocca», «Concilium», «Avvenimenti».
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