Vulnerabili
Caterina Botti
Vulnerabili. Cura e convivenza dopo la pandemia
L’esperienza della pandemia ci ha fatto toccare con mano la nostra vulnerabilità e ha reso ancora più evidente quanto questa condizione accomuni tutti e tutte, benché sia sempre soggetta a regimi diversi di tutela. Ci ha inoltre mostrato l’ineludibilità del tema dell’interdipendenza e l’importanza del prendersi cura reciproco. Proprio la nozione di cura, che in anni recenti ha ispirato pratiche e concezioni etiche e politiche innovative, soprattutto in ambito femminista, appare oggi come quella da cui ripartire per ripensare le nostre pratiche morali e politiche e le forme della convivenza umana. L’etica della cura si presenta infatti come un’etica che premia la capacità umana di riconoscere e sostenere, nella loro fragilità, le reti di relazioni, più limitate e più ampie, in cui ci troviamo tutti e tutte immersi.
CATERINA BOTTI
Professoressa associata di Filosofia morale e femminista, insegna Etica e Filosofie femministe e studi di genere presso l’Università di Roma Sapienza. Autrice di numerosi saggi e di articoli scientifici su riviste nazionali e internazionali, scrive anche su periodici e blog femministi. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Prospettive femministe. Morale, bioetica e vita quotidiana (Mimesis, 2014), Cura e differenza. Ripensare l’etica (LED, 2018) e Dai nostri corpi sotto attacco. Aborto e politica (curato con Ilaria Boiano – Futura, 2019).
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